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Diabete Infantile

Diabete e Scuola


 

Una delle fasi più importanti della vita del ragazzo diabetico è rappresentato dalla vita scolastica. Sebbene il diabete non comporti alcuna conseguenza sul piano dell’apprendimento e della vita sociale del ragazzo, è tuttavia evidente che l’insorgere di una patologia cronica, accompagnata da un periodo iniziale di ospedalizzazione e seguita dalla necessità di un continuo monitoraggio delle proprie condizioni, non può non avere ripercussioni sullo sviluppo cognitivo e sociale del bambino, interessando in modo diretto anche il mondo delle relazioni con i compagni e gli insegnanti.. Si aggiunga a questo la necessità che chi segue il bambino possa intervenire nei casi, seppure rari, in cui si manifestassero fenomeni acuti di ipoglicemia o iperglicemia. 

Il giovane diabetico trascorre molte ore della giornata in ambiente scolastico spesso rimanendo anche per pranzo. Per tale motivo gli insegnanti devono essere correttamente informati sulla malattia diabetica e sui possibili incidenti metabolici.

Benché l’ipoglicemia possa verificarsi in qualsiasi momento della giornata non è frequente che si presenti durante la mattinata a scuola: poche le occasioni di attività fisica intensa, facilità di iperglicemia al mattino nel soggetto in crescita, possibili eventi «stressanti» (compiti, interrogazioni...).

Comunque bevande zuccherate e due fiale di glucagone devono essere conservate nel frigorifero della scuola.

Si deve inoltre individuare la persona in grado di eseguire l’iniezione: una autorizzazione scritta dei genitori per praticarla può confortare la persona individuata affinché non si senta l’unica responsabile nel gestire tale situazione.

Nel caso invece di iperglicemia, possono comparire sintomi quali cefalea, sete intensa e poliuria. Il ragazzo diabetico può quindi avere esigenze particolari:

  • uscire dall’aula più spesso dei compagni

  • controllare glicosuria e glicemia anche durante la mattinata

  • somministrarsi supplementi di insulina ad azione rapida.

Da quanto detto consegue l’opportunità che l’intero gruppo docente sia informato della presenza dell’alunno diabetico e di come affrontare le emergenze metaboliche.

Sicuramente la primaria esigenza del ragazzo diabetico è costituita dalle iniezioni di insulina: i compagni devono essere sufficientemente istruiti su questo, al fine di evitare tensioni nella classe.

Noi suggeriamo che l’insegnante e il ragazzo diabetico stesso adeguatamente preparato espongano alla classe brevemente la malattia e ciò che essa comporta: il diabete del compagno diviene momento di educazione per tutti.

La malattia diabetica non deve comunque creare differenze nell’ambito scolastico, nè deve essere «usata» dal ragazzo per ottenere attenzioni particolari e privilegi.

Il rendimento scolastico è indipendente dalla malattia: solo in situazioni particolari (ipoglicemia protratta, chetosi) possono verificarsi piccole defaillance intellettive.

 

 

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